C'E' ANCORA DOMANI
“C’è ancora domani” è il titolo del film visto dalle classi quarte presso il teatro Rosso di San Secondo il 19 dicembre scorso. Il film, che vede come regista e attrice protagonista Paola Cortellesi, è ambientato nella Roma del dopoguerra, nel 1946. La Cortellesi interpreta Delia, una donna che vive in condizioni difficili, ai tempi molto comuni, impegnata esclusivamente con figli e faccende domestiche. Delia è moglie e madre, due ruoli che la definiscono totalmente e che lei non accetta, da sempre. Ma, nonostante il suo impegno, niente sembra sufficiente per il marito Ivano; l’uomo la svaluta, la umilia e la picchia quotidianamente, senza mostrare alcun segno di rimorso di fronte ai suoi dolorosi abusi. È ormai primavera, tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento della primogenita Marcella, fiduciosa di sposare un ragazzo di ceto borghese e di potersi finalmente allontanare dalla sua famiglia che, per lei, è fonte di grande imbarazzo. Anche Delia non chiede altro, si rassegna alla vita che le è toccata e la sua unica aspirazione è un buon matrimonio per la figlia, nella speranza che possa trascorrere una vita diversa dalla sua. L’arrivo di una misteriosa lettera però accenderà in lei il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e sognare un futuro migliore, non solo per lei. Dietro l’angolo, infatti, v’è una data fondamentale per la storia d’Italia, ma soprattutto per la condizione femminile nel nostro Paese: il 2 giugno 1946 per la prima volta le donne sono ammesse al voto .Il film si presenta totalmente in bianco e nero, scelta che contribuisce a dare maggiore realismo al racconto, essendo questo ambientato nel periodo postbellico, ma reso attuale dall’utilizzo di canzoni moderne, inserite per uno scopo preciso: sottolineare come queste vicende, per quanto possano sembrarci lontane, siano ancora attuali anche ai nostri tempi, come si evince dagli orrendi fatti di cronaca che si sentono quasi quotidianamente. La fine della storia vede Delia affrontare coraggiosamente il marito, ma stavolta non è più sola: infatti una folla di donne accerchia Ivano, unite insieme da una forte solidarietà, ma soprattutto dalla voglia di rivalsa per tutto ciò che fino ad allora era stato loro negato. A dare grande valore al film è, infatti, il titolo stesso: “C’è ancora domani”, in una società in cui ancora, per certi aspetti, permane una cultura patriarcale, e nella quale le donne faticano a far sentire la propria voce, il titolo del film vuole mostrarsi come un invito alle donne a non perdere mai la speranza, nell’attesa di un domani in cui percorrere a testa alta il cammino verso il raggiungimento della completa libertà. È un esordio più che riuscito quello di Paola Cortellesi alla regia: al contrario di molti altri, lei non è nostalgica del passato, tutt’altro, è invece totalmente proiettata verso il futuro. “C’è ancora domani” è un film che tutti dovrebbero guardare: madri e figlie, ma soprattutto padri e figli, per poter comprendere che non basta dire "io non sono così", che è giunto il momento di mostrarsi inclini al cambiamento, non attendere che siano gli altri ad intervenire ma agire nel nostro piccolo, affinché ciò che è accaduto in passato non avvenga mai più.
EMANUELA COSENTINO, LAURA VENDRA, classe 4°B Liceo Scientifico